•
Prima dell'angioplastica, esaminare il catetere per veri carne
funzionalità e integrità e assicurare che le dimensioni e la lunghezza
siano adatte alla speci ca lesione per cui si intende utilizzarlo.
•
Il catetere AngioSculpt®X deve essere utilizzato esclusivamente
da medici formati nell'esecuzione di interventi di angioplastica
coronarica transluminale percutanea.
•
È necessario somministrare un'adeguata terapia antipiastrinica doppia,
anticoagulante e con vasodilatatori coronarici prima, durante e dopo il
trattamento con il catetere AngioSculpt®X. La terapia antipiastrinica per
meno di 3 mesi a seguito del trattamento con il catetere AngioSculpt®X
non è stata valutata e i pazienti dello studio rst-in-human hanno
ricevuto una terapia antipiastrinica doppia che comprendeva aspirina
in associazione a clopidogrel o ticlopidina per almeno 3 mesi a seguito
del trattamento con il catetere AngioSculpt®X.
•
Non ruotare l'asta del catetere oltre 180 gradi quando la punta
è vincolata.
•
Non ruotare il connettore del luer del catetere oltre cinque (5) giri
durante l'uso.
•
Non far avanzare né retrarre il catetere AngioSculpt®X oltre la parte
essibile del lo guida.
•
La manipolazione del catetere, che include l'avanzamento e la
retrazione, deve essere eseguita a errando l'asta dell'ipotubo.
•
Se si avverte una resistenza anomala durante la manipolazione
del catetere o se si sospetta che il lo guida sia piegato, rimuovere
attentamente l'intero gruppo catetere (catetere AngioSculpt®X e il
lo guida manovrabile) come unità.
•
Se l'osservazione uoroscopica indica che il catetere AngioSculpt®X
è avanzato oltre l'estremità del
e ricaricare il lo prima di farlo avanzare nuovamente.
•
Si consiglia di non utilizzare il catetere AngioSculpt®X insieme ad
altri palloncini rivestiti di farmaco o stent a eluizione di farmaco
per trattare la stessa lesione durante la stessa procedura o entro
90 giorni. La sicurezza delle combinazioni di diversi prodotti con
dispositivi per erogazione di farmaci non è stata valutata.
•
NON risterilizzare o riutilizzare questo dispositivo: tali processi possono
compromettere le prestazioni del dispositivo o aumentare il rischio di
contaminazione crociata a causa del ritrattamento inadeguato.
•
Il riutilizzo di questo dispositivo monouso può causare gravi lesioni
o la morte del paziente e invalida le garanzie del produttore.
VI. INFORMAZIONI SUL FARMACO
Meccanismo d'azione
Il rivestimento del catetere a palloncino di quanti cazione per PTCA
AngioSculpt®X contiene paclitaxel, un agente farmaceutico anti-proliferativo
che si lega ai microtuboli stabilizzandoli. Bloccando la depolimerizzazione
dei microtuboli, il paclitaxel in uisce sull'inibizione della migrazione e della
proliferazione di broblasti e cellule muscolari lisce, nonché sulla secrezione
della matrice extracellulare. Questi e etti combinati determinano l'inibizione
dell'iperplasia neointimale e, di conseguenza, prevengono le restenosi.
Farmacocinetica
Il massimo livello plasmatico di paclitaxel misurato dopo 10 minuti nel
modello porcino era pari a 4,6 ng/ml, notevolmente inferiore al livello di
mielosoppressione ≥85 ng/ml. Dopo 24 ore, il livello plasmatico di paclitaxel
era sceso a meno di 0,4 ng/ml. L'eccipiente NDGA non era rilevabile nel
plasma (LOQ: 2 ng/ml). I livelli di picco e l'esposizione sierica totale del
catetere AngioSculpt®X osservati sono pertanto da 50 a 200 volte inferiori,
in via approssimativa, rispetto a quelli segnalati per il paclitaxel farmaceutico
(infusione 3 h, foglietto illustrativo di Taxol™: T1/2 = 12,1 - 20,2 ore,
Cmax = 2170 - 3650 ng/ml e AUC = 7952 - 15007 ng*h/ml).
Dopo 10 minuti, i livelli di paclitaxel nei tessuti presso la lesione target
raggiungevano il 7,1% della dose nominale di farmaco, oppure 142 ng/mg.
Tra 1 e 28 giorni, il livello tessutale si stabilizzava all'1,1% della dose nominale
del farmaco o 15 ng/mg. La concentrazione media di paclitaxel nelle arterie
coronarie era di circa 10 µM, cioè entro l'intervallo di concentrazioni di
paclitaxel (0,1 - 10 µM/l) notoriamente in grado di inibire la proliferazione
di cellule muscolari lisce delle arterie umane (Axel et al., 1997). L'eccipiente
NDGA non era rilevabile nella parete arteriosa.
Interazioni farmacologiche
Il catetere AngioSculpt®X non è stato oggetto di studi sottoposti a revisione
scienti ca sulle interazioni farmacologiche. Pertanto, sarà necessario consultare
le istruzioni per l'uso di tutti i farmaci somministrati contemporaneamente al
paclitaxel per sapere se esistono interazioni con quest'ultimo. Se si utilizza il
P009923-D 22NOV19 (2019-11-22)
lo guida, estrarre il catetere
catetere AngioSculpt®X con un paziente che assume un farmaco caratterizzato
da note interazioni con il paclitaxel o se si avvia una terapia farmacologica
in un paziente recentemente sottoposto a trattamento con il catetere
AngioSculpt®X, considerare l'eventualità di interazioni farmacologiche sia
locali sia sistemiche. Il paclitaxel è metabolizzato dagli isoenzimi del citocromo
P450 CYP2C8 e CYP3A4 ed è un substrato della glicoproteina-P. Gli agenti che
competono con questi isoenzimi o li inibiscono possono far aumentare i livelli
di paclitaxel. Prestare attenzione in caso di somministrazione di paclitaxel con
noti substrati o inibitori degli isoenzimi del citocromo P450 CYP2C8 e CYP3A4,
soprattutto in assenza di dati clinici a dabili che descrivano gli e etti delle
interazioni farmacologiche.
Carcinogenicità, genotossicità e tossicologia riproduttiva
Non sono stati pubblicati studi a lungo termine sugli animali che abbiano
valutato il potenziale cancerogeno del paclitaxel. Analogamente, non
esistono studi adeguati e ben controllati sugli e etti del paclitaxel su donne
incinte o uomini che intendano avere dei gli. Il meccanismo d'azione del
paclitaxel comprende l'interferenza con la proliferazione cellulare mediante
stabilizzazione dei microtuboli, il che può determinare perdita di cromosomi
durante la divisione cellulare. Sebbene il paclitaxel non sia risultato mutageno
nel test di Ames e nelle analisi per CHO/HGPRT e salmonella, è stato dimostrato
in test in vitro e in vivo sulla genotossicità micronucleosa che questa azione
indiretta causa frammentazione del DNA. Inoltre, è stato segnalato che il
paclitaxel causa aberrazioni cromosomiche nei linfociti primari umani.
Il medico curante dovrà soppesare i potenziali bene ci medici del catetere
AngioSculpt®X rispetto ai potenziali rischi di natura genotossica e riproduttiva.
VII. EFFETTI AVVERSI
I possibili e etti avversi comprendono, tra gli altri, quelli seguenti:
•
Morte
•
Attacco cardiaco
(infarto miocardico acuto)
•
Occlusione totale dell'arteria
coronaria trattata
•
Dissezione, perforazione, rottura
o lesione dell'arteria coronaria
•
Tamponamento pericardico
•
Re usso assente/lento nel vaso
trattato
•
Bypass aorto-coronarico (CABG)
d'urgenza
•
Intervento coronarico
percutaneo d'urgenza
•
CVA/Ictus
•
Pseudoaneurisma
•
Restenosi del vaso dilatato
•
Angina instabile
•
Tromboembolia o ritenzione dei
componenti del dispositivo
Potrebbero veri carsi altri eventi avversi al momento non previsti.
VIII. RIEPILOGO DELLO STUDIO CLINICO
Prima sperimentazione clinica multicentrica su soggetti umani
PROGETTAZIONE DELLO STUDIO
Lo studio PATENT-C è la prima indagine clinica prospettica in singolo cieco,
randomizzata, controllata e multicentrica su soggetti umani che confronta i
nuovi palloncini di quanti cazione AngioSculpt rivestiti di paclitaxel con gli
altri identici palloncini AngioSculpt non rivestiti disponibili in commercio
nel trattamento di pazienti con restenosi signi cative (≥70%) negli stent
aorto-coronarici metallici non rivestiti. Lo studio ha valutato l'e cacia,
la sicurezza e la tolleranza acuta dei palloncini AngioSculpt rivestiti di paclitaxel
nell'inibizione delle restenosi negli stent metallici non rivestiti (BMS).
61 pazienti totali sono stati arruolati in cinque centri clinici: 4 in Germania
e 1 in Brasile. Trentatré sono stati randomizzati nel gruppo con palloncino
rivestito di paclitaxel e 28 nel gruppo di controllo con palloncino non rivestito.
Il follow-up richiesto dal protocollo comprendeva l'angiogra a coronarica
quantitativa (QCA), eseguita dopo 6 mesi dalla procedura indice, e il follow-up
clinico a 30 giorni e a 6, 12 e 24 mesi dalla procedura indice.
Un laboratorio centrale indipendente e in cieco ha eseguito l'analisi QCA
di tutte le pellicole per la procedura interventistica, di tutte le angiogra e
di follow-up a 6 mesi, della rivascolarizzazione della lesione target no al
follow-up a 6 mesi e altre angiogra e non programmate o reinterventi no
•
Battito cardiaco irregolare
(aritmie, comprese
aritmie ventricolari
potenzialmente fatali)
•
Pressione sanguigna molto bassa
(ipotensione)/alta (ipertensione)
•
Spasmo nelle arterie coronarie
•
Emorragia o ematoma
•
Necessità di trasfusione
di sangue
•
Riparazione chirurgica del sito di
accesso vascolare
•
Creazione di un passaggio per il
usso sanguigno tra l'arteria e la
vena nell'area inguinale ( stola
arterovenosa)
•
Reazioni ai farmaci, reazioni
allergiche al colorante
radiogra co (mezzo di contrasto)
•
Infezione
•
Reazione allergica al rivestimento
di farmaco
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