Descrizione generale della saturazione dell'ossigeno (SpO2)
La pulsossimetria si basa sui seguenti principi:
• L'ossiemoglobina (sangue ossigenato) e la deossiemoglobina (sangue non ossigenato) differiscono nell'assorbimento
della luce rossa e infrarossa (spettrofotometria).
• La quantità di sangue arterioso nei tessuti cambia in base alle pulsazioni (fotopletismografia), pertanto varia anche la
quantità di luce assorbita dai volumi variabili di sangue arterioso.
Monitoraggio corretto di SpO2, PR e PI
La stabilità delle letture SpO2 può essere un buon indicatore della validità del segnale. Benché la stabilità rappresenti un'in-
dicazione relativa, l'utente imparerà gradualmente a distinguere le variazioni artificiali o fisiologiche nonché la velocità, la
distribuzione nel tempo e il comportamento di ciascuna di esse.
La stabilità delle letture nel tempo è influenzata dal tempo del calcolo della media utilizzata. Più lungo è il tempo del calcolo
della media, maggiore sarà la tendenza delle letture a stabilizzarsi. Questo è dovuto a una risposta smorzata, poiché il segnale
viene campionato per un periodo di tempo più lungo rispetto ai tempi del calcolo della media. Tuttavia, i tempi del calcolo
della media superiori ritardano la risposta dell'ossimetro e riducono le variazioni misurate di SpO2 e frequenza cardiaca.
Saturazione funzionale dell'ossigeno (SpO2)
MightySat Rx è calibrato per misurare e visualizzare la saturazione funzionale dell'ossigeno (SpO2): la quantità di ossiemoglo-
bina espressa come percentuale di emoglobina disponibile per trasportare ossigeno.
Da notare che le alterazioni emoglobiniche non sono in grado di trasportare ossigeno, ma vengono riconosciute come emo-
globine ossigenate tramite pulsossimetria convenzionale.
Descrizione generale dell'indice di perfusione (PI)
L'indice di perfusione (PI) è il rapporto tra flusso di sangue pulsante e non pulsante o statico nei tessuti periferici. Il PI rappre-
senta quindi una misura non invasiva della perfusione periferica che può essere ottenuta in modo continuo e non invasivo da
un pulse oximeter.
Descrizione generale della frequenza cardiaca (PR)
La frequenza cardiaca (PR), misurata in battiti al minuto (BPM), è basata sul rilevamento ottico della pulsazione di flusso
periferico.
Descrizione generale dell'indice di variabilità pletismografica (PVI)
L'indice di variabilità pletismografica (PVI) è una misura delle variazioni dinamiche dell'indice di perfusione (PI) durante il ciclo
respiratorio. Il calcolo viene eseguito misurando le variazioni di PI in un intervallo di tempo in cui si siano verificati uno o più
cicli respiratori completi. Il PVI viene visualizzato come percentuale (0-100%).
L'indice di variabilità pletismografica (PVI) può mostrare variazioni relative a fattori fisiologici, quali tono vascolare, volume del
sangue in circolazione ed escursioni della pressione intratoracica.
L'utilità del PVI è stata valutata in studi clinici [1-11]. Fattori tecnici che possono influire sul valore PVI comprendono la po-
sizione e il posizionamento errato delle sonde, il movimento del paziente, le incisioni cutanee, l'attività respiratoria sponta-
nea, le complicazioni polmonari, il pericardio aperto, l'uso di vasopressori o vasodilatatori, l'indice di perfusione basso, l'età
del paziente, le aritmie, l'insufficienza ventricolare destra o sinistra e il volume corrente [12-14].
Bibliografia per l'indice di variabilità pletismografica (PVI)
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