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B.Braun Aesculap Targon FN Mode D'emploi/Description Technique page 6

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®
Aesculap
Targon
Targon® FN
Destinazione d'uso
Il sistema Targon® FN è usato per ridurre, stabilizzare e fissare fratture del collo di femore prossimali.
Materiale
I materiali usati per gli impianti sono indicati sulle confezioni:
Lega in titanio per fucinatura ISOTAN®
Ti6Al4V a norma ISO 5832-3
F
Gli impianti in titanio sono anodizzati con uno strato d'ossido colorato. Possono instaurarsi lievi alterazioni croma-
tiche, che tuttavia non pregiudicano in alcun modo la qualità dell'impianto.
ISOTAN® è un marchio commerciale registrato di Aesculap AG, 78532 Tuttlingen / Germany.
Indicazioni
Usare per:
Fratture mediali del collo del femore
Controindicazioni assolute
Non usare se sono presenti:
Fratture femorali trocanteriche
Infezioni acute o croniche
Grave compromissione delle strutture ossee, che ostacoli un impianto stabile dei componenti dell'impianto
Tumori ossei nella zona di ancoraggio dell'impianto
Controindicazioni relative
Le seguenti condizioni, da sole o in combinazione tra loro, possono ritardare la guarigione o compromettere il risul-
tato dell'operazione:
Previsto sovraccarico dell'impianto
Abuso di farmaci, tossicodipendenza o alcolismo
Prevedibile scarsa compliance del paziente
Ipersensibilità ai materiali degli impianti
In questi casi l'impiego del prodotto richiede la valutazione critica e personale del chirurgo.
Effetti collaterali ed interazioni
Spostamenti, allentamenti, usura e rotture dei componenti dell'impianto
Spostamento ed allentamento dei frammenti ossei
Fratture perimplantari
Ritardata o mancata guarigione della frattura e formazione di pseudoartrosi
Infezioni, sia a breve sia a lungo termine
Trombosi, embolie
Reazioni istologiche ai materiali dell'impianto
Lesioni del tessuto circostante incluse le lesioni di nervi e vasi sanguigni
Ematomi e disturbi della guarigione delle ferite
Limitata funzionalità e mobilità articolare
Limitata possibilità di caricare l'articolazione e dolori articolari
Sindrome compartimentale
Dolori nella zona del punto d'entrata dell'impianto e nel settore dei componenti di bloccaggio
Avvertenze relative alla sicurezza
Il chirurgo è responsabile della corretta esecuzione dell'intervento chirurgico.
Nelle presenti istruzioni per l'uso non sono descritti i rischi generali propri di qualsiasi intervento chirurgico.
Il chirurgo deve padroneggiare sia la teoria sia la pratica delle tecniche operatorie riconosciute.
Utilizzare i componenti dell'impianto soltanto negli appositi fori della placca.
Prima dell'intervento, il chirurgo deve famigliarizzare con gli impianti Targon® e la relativa tecnica operatoria.
Il chirurgo è responsabile del corretto abbinamento dei componenti e del relativo impianto.
Gli impianti Targon® devono essere impiantati soltanto con l'apposito strumentario Aesculap.
Aesculap non risponde di eventuali complicanze dovute ad errata identificazione delle indicazioni, non corretta
scelta dell'impianto, combinazione di componenti dell'impianto non idonei e tecnica operatoria non corretta,
nonché ai limiti intrinsechi della metodica di trattamento o carente asetticità.
Devono essere rispettate le istruzioni per l'uso dei singoli componenti dell'impianto Aesculap.
La prova e l'omologazione dei componenti dell'impianto sono avvenute in combinazione con componenti
Aesculap. Il chirurgo operante è responsabile di eventuali combinazioni differenti.
Non possono essere combinati impianti di diversi produttori.
I componenti di impianti danneggiati o espiantati chirurgicamente non devono essere impiegati.
Gli impianti già usati non devono essere riutilizzati.
Al momento dell'impianto è necessario considerare i percorsi di scorrimento degli impianti e quelli dei frammenti
e calcolarli nella scelta della lunghezza.
La durata funzionale del sistema è limitata al tempo fino all'ossificazione. In genere l'ossificazione avviene nel
giro di tre mesi.
Se gli impianti sono sovraccaricati, sussiste il rischio di rottura del materiale. Se la guarigione ossea tarda o non
si compie, oppure se è presente una pseudartrosi o un carico dell'impianto eccessivamente protratto ed elevato,
occorre ridurre le forze che agiscono sull'impianto medesimo,.
Attualmente non si hanno nozioni sul comportamento dell'impianto dopo l'ossificazione. Le esperienze con
l'impianto non mostrano per questo caso un aumento atipico delle complicanze. Una volta avvenuta l'ossifica-
zione, lasciare l'impianto nel corpo comporta dei rischi che l'utilizzatore deve contrapporre ai rischi della rimo-
zione chirurgica. In tal caso l'indicazione di rimozione dell'impianto è relativa e raramente obbligatoria. Viene
sempre stabilita a livello individuale. Non vi è una raccomandazione basata su evidenze. Per il resto si rimanda
alle corrispondenti linee guida attualmente in vigore della Deutsche Gesellschaft für Unfallchirurgie e.V. (DGU)
(Società tedesca per la chirurgia infortunistica).
Gli impianti Targon® devono essere posizionati in modo che le forze da trasmettere siano ridotte e possano essere
precocemente ricevute dall'osso.
Nella fase postoperatoria, oltre alla fisioterapia ed al training muscolare, è importante anche l'informazione indi-
viduale del paziente.
Usare sempre soltanto strumenti taglienti affilati, come ad es. perforatori, fili guida ecc.
Nell'impiantare ed espiantare gli impianti evitare di usare forze eccessive. Se sorgono dei problemi, verificare
sede e posizione degli impianti, dei frammenti ossei e degli strumenti ed analizzare la fonte del problema. Even-
tualmente ripetere le fasi operatorie precedenti e controllare gli strumenti (ad es. che il filetto del perforatore
non sia intasato).
La sicurezza e la compatibilità dell'impianto per la RMN non sono state valutate.
Il riscaldamento, i movimenti o gli artefatti delle immagini negli esami RMN non
sono stati sottoposti a test. La scansione RMN di un paziente con questo impianto
può provocare delle lesioni.
AVVERTENZA
I componenti degli impianti utilizzati devono essere documentati nella cartella clinica del paziente tramite codice
articolo, denominazione dell'impianto, nonché lotto ed eventualmente numero seriale.
Aumentare il carico sulla frattura e gli impianti a seconda dell'andamento della guarigione.
Per identificare con la massima tempestività possibile eventuali fonti di problemi o complicanze, il risultato
dell'intervento deve essere verificato periodicamente con misure idonee. Per poter effettuare una diagnosi pre-
cisa, sono necessarie radiografie in senso anterior-posteriore e medial-laterale.
La scaletta temperale del follow-up, il tipo di carico e le cure postoperatorie sono diversi da caso a caso e devono
essere rapportati al peso, l'attività, il tipo e la gravità della frattura, nonché alle eventuali altre lesioni subite dal
paziente. Inoltre, sono rilevanti anche le dimensioni degli impianti.
Intervalli temporali raccomandati per il follow-up
– Prima della dimissione del paziente
– 10-12 settimane dopo l'intervento
– 6 mesi dopo l'intervento
– 12 mesi dopo l'intervento
Sterilità
I componenti degli impianti sono imballati singolarmente in confezioni protettive etichettate.
I componenti dell'impianto sono sterilizzati a radiazioni.
Conservare i componenti dell'impianto nella confezione originale ed estrarli dall'imballo protettivo originale solo
immediatamente prima dell'uso.
Verificare la data di scadenza e l'integrità dell'imballo sterile.
Non utilizzare i componenti degli impianti dopo la data di scadenza o se la confezione è danneggiata.
Danni agli impianti da preparazione sterile e risterilizzazione!
Non sottoporre gli impianti a preparazione sterile e non risterilizzarli.
AVVERTENZA
Impiego
Il chirurgo deve effettuare una pianificazione dell'intervento che definisca e documenti in maniera idonea i seguenti
punti:
Scelta e dimensionamento dei componenti degli impianti
Posizionamento dei componenti dell'impianto nell'osso/sull'osso
Punti di riferimento intraoperatori
Prima dell'impiego devono essere soddisfatte le seguenti premesse:
Tutti gli impianti richiesti devono essere effettivamente disponibili.
Gli strumenti da impianto, compresi gli speciali Aesculap strumenti da impianto, devono essere completi ed ido-
nei a funzionare.
Il chirurgo e l'équipe operatoria devono conoscere le informazioni relative alla tecnica operatoria, l'assortimento
di impianti e lo strumentario; tali informazioni devono inoltre essere interamente disponibili in loco.
Devono essere note e rispettate le regole della scienza medica, lo stato dell'arte della stessa, nonché i contenuti
delle pubblicazioni scientifiche degli autori medici.
Se la situazione preoperatoria non è chiara o se nella regione da trattare sono già presenti degli impianti devono
essere richieste informazioni al produttore
Il paziente deve essere stato informato sull'intervento e deve aver fornito, con evidenza, il suo consenso rispetto a
quanto segue:
In alcuni casi il trattamento della frattura per mezzo degli impianti non permette di ripristinare completamente
l'anatomia originale dell'osso.
Dopo il trattamento della frattura, la funzionalità delle articolazioni adiacenti può quindi risultare limitata.
Dopo il trattamento della fattura possono insorgere dolori.
Gli impianti non devono essere sollecitati in maniera eccessiva esponendoli a carichi estremi, sforzi fisici o sport
pesanti. In caso di eccessiva sollecitazione sussiste il rischio di allentamenti o rotture del materiale.
Il paziente deve essere informato sui limiti di sollecitabilità dell'impianto e gli devono essere insegnate le regole
comportamentali del caso. Gli impianti non sono infatti in grado di trasmettere i carichi e di assolvere le funzioni
dell'osso sano. Inoltre gli devono essere spiegati i rischi correlati al mancato rispetto delle suddette regole.
In caso di allentamenti dell'impianto, migrazioni di frammenti o ancora di pseudoartrosi può rendersi necessario
un intervento di revisione.
Il paziente deve sottoporsi a regolari controlli medici di successive.
Verificare il corretto montaggio della placca sul puntatore: Inserire il perforatore nella bussola di foratura ed il
foro target e farlo passare attraverso il foro della placca.
Complicanze causate da utilizzi errati e/o errate valutazioni/trattamenti della
frattura!
Usare viti portanti di lunghezza idonea.
Allineare correttamente gli impianti.
AVVERTENZA
Trattare gli impianti con cautela.
Espianto
Il medico curante deve decidere in merito al momento in cui rimuovere totalmente o parzialmente gli impianti da
osteosintesi mediante un intervento chirurgico.
Nota
Al momento dell'espianto possono insorgere complicazioni dovute ad impianti bloccati, tessuto osseo infiltrato ecc.
Eventualmente gli impianti e/o lo strumentario possono venir danneggiati. Per questi casi si raccomanda uno stru-
mentario speciale, che può essere richiesto ad Aesculap. Questo strumentario dovrebbe essere disponibile ad ogni
espianto. Anche per gli impianti spezzati è disponibile un apposito strumentario. Rispettare le istruzioni per l'uso rela-
tive a questo!
Ulteriori informazioni sui componenti dell'impianto Aesculap possono essere richieste in qualsiasi momento ad
B. Braun/Aesculap o alla filiale B. Braun/Aesculap competente per territorio.
Smaltimento
Nello smaltimento o nel riciclaggio del prodotto, dei relativi componenti e della rispettiva confezione è assolu-
tamente necessario rispettare le normative nazionali.
TA-Nr. 012010
2018-12
V6
Änd.-Nr. 59153

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