Protesi vascolari in ePTFE V
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Dopo aver scelto l'opportuno tunnellizzatore, introdurlo nel sito arterioso. Dopo
aver creato il tunnel, far avanzare la protesi dall'estremità venosa a quella
arteriosa. (Vedere Figura 3.)
Verificare che l'estremità a flangia non attraversi il tunnel. Determinare
unicamente la lunghezza dell'estremità arteriosa della protesi vascolare in ePTFE
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II.
Protesi vascolari in ePTFE V
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Effettuare un'incisione per esporre l'arteria e la vena da anastomizzare e una
controincisione nel sito in cui la protesi si curverà. Per le protesi C
questo è dove la porzione flessa della protesi deve essere collocata. Sistemare
la protesi sopra l'avambraccio per ottimizzarne la posizione prima della
tunnellizzazione. Introdurre il tunnellizzatore in corrispondenza del sito della
controincisione.
Dopo aver creato il primo tunnel, sostituire il puntale (se è il caso), collegare
l'estremità arteriosa della protesi al tunnellizzatore e tirare la protesi attraverso il
tunnel lasciando l'estremità a flangia esposta vicino alla vena da anastomizzare.
Per il secondo tunnel, ripetere la procedura di tunnellizzazione, iniziando il tunnel
al sito anastomotico e facendolo avanzare verso la controincisione. (Vedere
Figura 4.) Assicurarsi nuovamente che l'estremità venosa (a flangia) della protesi
non entri nel tunnel.
Determinare unicamente la lunghezza dell'estremità arteriosa della protesi
vascolare in ePTFE V
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II.
Sutura
Misurare adeguatamente la protesi per minimizzare l'eccesso di tensione sulla
linea di sutura. Utilizzare un ago conico, non tagliente, con un filo di sutura
monofilamento non riassorbibile di dimensioni approssimativamente pari a
quelle dell'ago. Suturare a 2 mm dal lembo della protesi, seguendo la curva
dell'ago, e tirare delicatamente il filo di sutura a 90°. La determinazione della
lunghezza della protesi necessaria prima dell'impianto consentirà di evitare
l'allargamento dei fori di sutura dovuto a tensione eccessiva. Vedere punto 3
delle Precauzioni.
Tecnica di sutura suggerita
Dopo aver determinato la lunghezza della flangia in base al diametro della vena,
effettuare una venotomia da cinque a otto millimetri più corta della lunghezza
della flangia.
Utilizzando la sutura a doppio braccio, fissare il fondo della flangia allineando la
punta nella direzione della portata sanguigna.
Eseguire una sutura continua dal fondo fino ad appena oltre la metà flangia su un
lato della venotomia. Utilizzando l'altro braccio della sutura di fondo, continuare a
suturare fino a metà protesi sull'altro lato della venotomia.
Estendere la venotomia fino alla lunghezza esatta della flangia. (Vedere Figura 5.)
Completare l'anastomosi "a flangia" suturando intorno alla punta fino al lato
opposto della flangia, mediante uno dei bracci di sutura. Legare sempre sul lato
della flangia (Vedere Figura 6).
Effettuare l'anastomosi arteriosa servendosi di tecniche chirurgiche standard.
Per mantenere la configurazione a flangia si deve determinare unicamente la
lunghezza dell'estremità arteriosa della protesi vascolare in ePTFE V
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II in configurazioni anatomiche Lineari:
Figura 3
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II in Modelli Anatomici ad Ansa:
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Figura 4
Figura 5
Figura 6
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Trombectomia
La disostruzione delle protesi vascolari V
mediante l'uso di cateteri a palloncino, ma anche di altre tecniche. Vedere
l'avvertenza n. 9.
Incisione longitudinale:
Applicare punti a dimora prima di introdurre il catetere per embolectomia. (Se la
protesi è un prodotto C
la chiusura, la spirale si riallinea da sola.) Praticare un'incisione longitudinale
della protesi sufficientemente lunga da poter estrarre un catetere a palloncino
per trombectomia gonfiato al massimo. Per facilitare la chiusura della protesi è
possibile ricorrere all'uso di un patch.
Incisione trasversale:
Non è necessario applicare punti a dimora. La chiusura verrà facilitata con
sutura orizzontale da materassaio. Durante il primo periodo post-operatorio,
la progressione naturale della guarigione della ferita conferisce all'innesto un
aspetto traslucido. In questo stato, si raccomanda un'incisione longitudinale con
suture di ancoraggio. Se viene eseguita un'incisione trasversale, una tecnica di
sutura orizzontale da materassaio e tamponi in PTFE può agevolare la chiusura.
Angiografia
Qualora si esegua l'angiografia durante la procedura, se possibile si consiglia di
utilizzare l'arteria prossimale alla protesi per l'iniezione.
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Accesso ematico
I seguenti accorgimenti consentiranno di ottenere i risultati migliori.
1.
Lasciare la protesi impiantata per circa due settimane prima di usarla. L'uso
immediato può far aumentare il rischio di formazione di ematomi.
2.
Inserire l'ago di accesso ematico a un angolo compreso tra 20° e 45°, con
l'estremità angolata rivolta verso l'alto fino alla penetrazione della protesi,
quindi fare avanzare l'ago parallelamente alla protesi. Non si consiglia di
ribaltare periodicamente gli aghi.
3.
ALTERNARE I FORI PER L'INCANNULAMENTO. Il ripetuto incannulamento
nella stessa sede può favorire la formazione di ematomi o pseudoaneurismi.
4.
Incannulamento maggiore della lunghezza di un ago per dialisi
dell'anastomosi prossimale. Vedere punto 4 delle Precauzioni.
5.
Attenersi scrupolosamente a tecniche asettiche onde minimizzare il rischio di
infezione.
6.
Applicare una moderata pressione con le dita sulla sede dell'incannulamento
dopo aver estratto l'ago per favorire l'emostasi.
N.B: sulla sede prossimale e su quella distale rispetto all'area di
compressione si deve sempre percepire una pulsazione o un fremito di
intensità simili. Assicurarsi che l'emostasi sia mantenuta con la pressione
minima richiesta.
Bibliografia
1.
"Perigraft Seromas, Complicating Arterial Grafts", Robert M. Blumenberg,
M.D., et al, Surgery, Vol. 97, No. 2, February 1985.
2.
Guide to the Safe Handling of Fluoropolymer Resins, 4th Edition, The
Fluoropolymers Division of the Society of the Plastics Industry, Inc.
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II.
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II può essere effettuata
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™, incidere la spirale e il tubo di base. Dopo
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