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Braun Aesculap Metha Mode D'emploi page 10

Prothèse à tige courte

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®
Aesculap
Metha®
Metha® Protesi a stelo corto
Destinazione d'uso
L'impianto è utilizzato
quale componente parziale di un protesi d'anca: stelo di endoprotesi coxo-femorale
in combinazione con Aesculapcomponenti per endoprotesi dell'anca
per l'impianto senza cemento osseo
Lo stelo corto è fornito modulare o non modulare.
Lo stelo corto modulare è composto da:
Stelo della protesi
collo modulare
Materiale
I materiali usati per gli impianti sono indicati sulle confezioni:
Lega in titanio per fucinatura ISOTAN®
Ti6Al4V a norma ISO 5832-3
F
Lega di cobalto-cromo per fucinatura ISODUR®
Rivestimento superficiale PLASMAPORE®
µ-CaP
ISOTAN®, ISODUR® e PLASMAPORE® sono marchi commerciali registrati di Aesculap AG, 78532 Tuttlingen /
Germany.
Indicazioni
Utilizzare per patologie coxo-femorali gravi che non possono essere trattate con altre terapie:
Artrosi degenerativa
Artrite reumatica
Necrosi della testa del femore
Controindicazioni
Non usare per o in presenza di:
Pazienti per i quali siano ancora possibili interventi ricostruttivi, come ad es. un'osteotomia correttiva
Infezioni acute o croniche nella zona periarticolare o infezioni di tipo di sistemico
Patologie concomitanti in grado di influenzare il funzionamento dell'impianto articolare
Patologie sistemiche metaboliche in grado di influenzare il funzionamento dell'impianto articolare
Osteoporosi grave od osteomalacia
Gravi compromissioni delle strutture ossee, che ostacolino un impianto stabile dei componenti
Tumori ossei nella zona di ancoraggio dell'impianto
Malformazioni ossee, deviazioni degli assi o condizioni ossee che escludano l'applicazione di una protesi d'anca
di sostegno del collo del femore
Previsto sovraccarico dell'impianto articolare, in particolare dovuto ad elevato peso del paziente, sollecitazioni
ed attività fisiche intense
Abuso di farmaci, tossicodipendenza o alcoolismo in grado di influenzare il funzionamento dell'impianto artico-
lare, in particolare a causa di temporanee perdite del controllo e della compromissione dell'integrazione ossea
dell'impianto
Prevista scarsa collaborazione del paziente nella gestione dell'impianto articolare, in particolare durante la ria-
bilitazione e nel seguire le raccomandazioni mediche
Ipersensibilità ai materiali degli impianti
Immaturità scheletrica
Patologie neuromuscolari con compromissione dell'estremità interessata
Cotili per cui a norma ISO21535:2002 si ottiene una limitata entità del movimento (meno di 80° in flessione/
estensione o meno di 60° in abduzione/adduzione), ad es. Bipolar-Cup
Teste di protesi con lunghezza del collo XL in combinazione con taglia 0 e 1
Teste di protesi con lunghezza del collo XXL
Effetti collaterali ed interazioni
Spostamenti, allentamenti, usura, corrosione e rottura dei componenti dell'impianto
Lussazioni articolari e modifiche postoperatorie della lunghezza degli arti inferiori
Infezioni, sia a breve sia a lungo termine
Trombosi venose, embolie polmonari ed arresto cardiocircolatorio
Reazioni istologiche ai materiali dell'impianto
Lesioni neurologiche e vascolari
Ematomi e disturbi della guarigione delle ferite
Calcificazioni periarticolari
Limitata funzionalità e mobilità articolare
Limitata possibilità di caricare l'articolazione e dolori articolari
Avvertenze relative alla sicurezza
Il chirurgo è responsabile della corretta esecuzione dell'intervento chirurgico.
Nelle presenti istruzioni per l'uso non sono descritti i rischi generali propri di qualsiasi intervento chirurgico.
Il chirurgo deve padroneggiare sia la teoria sia la pratica delle tecniche operatorie riconosciute.
Il chirurgo deve conoscere perfettamente l'anatomia ossea, compreso l'andamento di nervi, vasi sanguigni,
muscoli e tendini.
Il chirurgo è responsabile del corretto abbinamento dei componenti e del relativo impianto.
Aesculap non risponde di eventuali complicanze dovute ad errata identificazione delle indicazioni, scelta di com-
ponenti dell'impianto non idonei e tecnica operatoria non corretta, nonché ai limiti intrinsechi della metodica di
trattamento o carente asetticità.
Devono essere rispettate le istruzioni per l'uso dei singoli componenti dell'impianto Aesculap.
Non possono essere combinati impianti di diversi produttori.
I componenti di impianti danneggiati o espiantati chirurgicamente non devono essere impiegati.
Gli impianti già usati una volta non devono essere riutilizzati
In caso di danni delle strutture ossee preposte alla trasmissione delle forze non si possono escludere mobilizza-
zioni dei componenti, fratture ossee o dell'impianto ed altre complicanze gravi.
Per individuare con la massima tempestività tali problemi, lo stato dell'articolazione artificiale deve essere perio-
dicamente verificato mediante esami idonei.
Combinare i componenti degli impianti modulari soltanto con le protesi d'anca Aesculap idonee.
Rispettare materiale, diametro dell'accoppiamento e specifiche del cono.
Attenersi alle altre limitazioni relative ai componenti degli impianti combinati.
Evitare danni all'impianto, in particolare nella zona del collo o del cono, causati dall'utilizzo di strumenti (ad es.
unità per chirurgia HF) nelle immediate vicinanze dell'impianto.
CoCrMo a norma ISO 5832-12
F
in titanio puro a norma ISO 5832-2 con strato in fosfato di calcio
Interazioni tra MRI e componenti dell'impianto!
Per esami MRI con Tesla 1,5 e 3,0 per il porta-impianto non si verificano ulte-
riori rischi a causa di forze di induzione magnetica.
MRI induce un riscaldamento locale non critico.
Gli impianti presentano artefatti MRI moderati.
I componenti degli impianti utilizzati devono essere documentati nella cartella clinica del paziente tramite codice
articolo, denominazione dell'impianto, nonché lotto ed eventualmente numero seriale.
Nella fase postoperatoria, oltre alla fisioterapia ed al training muscolare, particolarmente importante è l'infor-
mazione individuale del paziente.
Pericolo di rotture dei componenti dell'impianto causate dalla combinazione con
componenti di impianti di altri produttori!
Usare solo componenti di impianti Aesculap.
ATTENZIONE
Sterilità
I componenti degli impianti sono imballati singolarmente in confezioni protettive etichettate.
I componenti dell'impianto sono sterilizzati a radiazioni.
Conservare i componenti dell'impianto nella confezione originale ed estrarli dall'imballo protettivo originale solo
immediatamente prima dell'uso.
Verificare la data di scadenza e l'integrità dell'imballo sterile.
Non utilizzare i componenti degli impianti dopo la data di scadenza o se la confezione è danneggiata
Danni agli impianti da preparazione sterile e risterilizzazione!
Non sottoporre gli impianti a preparazione sterile e non risterilizzarli
AVVERTENZA
Impiego
Il chirurgo deve effettuare una pianificazione dell'intervento che definisca e documenti in maniera idonea i seguenti
punti:
Scelta e dimensionamento dei componenti degli impianti
Posizionamento dei componenti dell'impianto nell'osso
Definizione dei punti di orientamento intraoperatori
Prima dell'impiego devono essere soddisfatte le seguenti premesse:
Tutti gli impianti richiesti devono essere effettivamente disponibili
Le condizioni operatorie devono essere altamente asettiche
Gli strumenti da impianto, compresi gli speciali strumenti da impianto Aesculap, devono essere completi ed ido-
nei a funzionare.
Il chirurgo e l'équipe operatoria devono conoscere le informazioni relative alla tecnica operatoria, l'assortimento
di impianti e lo strumentario; tali informazioni devono inoltre essere interamente disponibili in loco
Devono essere note e rispettate le regole della scienza medica, lo stato dell'arte della stessa, nonché i contenuti
delle pubblicazioni scientifiche degli autori medici
Se la situazione preoperatoria non è chiara o se nella regione da trattare sono già presenti degli impianti devono
essere richieste informazioni al produttore
Il paziente deve essere stato informato sull'intervento e deve aver fornito, con evidenza, il suo consenso rispetto a
quanto segue:
La protesi artificiale è comunque inferiore per funzionamento all'articolazione naturale.
La protesi artificiale può indurre soltanto un miglioramento relativo rispetto alle condizioni preoperatorie.
La protesi può mobilizzarsi a causa di sovraccarichi, usura o infezioni.
La durata della protesi dipende dal peso corporeo e dai carichi cui è soggetta l'articolazione.
La protesi non deve essere sovraccaricata con sollecitazioni estreme, sia di tipo lavorativo sia sportive.
Se l'impianto si mobilizza può rendersi necessario un intervento di revisione.
In alcuni casi nemmeno la revisione può riuscire a ripristinare la normale funzione articolare.
Il paziente deve sottoporsi ad un regolare controllo della protesi.
La preparazione della sede dell'impianto richiede le seguenti fasi:
Dopo un'osteotomia alta del collo del femore, aprire il femore con un punteruolo specifica per l'impianto.
Introdurre il punteruolo fino a raggiungere la corticale laterale.
Eventuali fratture/perforazioni ossee nella sede dell'impianto pregiudicano l'anco-
raggio degli impianti!
Evitare le fratture ossee mediante una tecnica operatoria oculata.
Trattare le fratture ossee con adeguate misure sia intraoperatorie sia postope-
AVVERTENZA
ratorie.
Attenersi ad una corretta manipolazione dei componenti dell'impianto.
Preparare gradualmente la sede dell'impianto con raspe sagomate specifiche per l'impianto (iniziando con la
taglia più piccola).
Rispettare ed eventualmente correggere la posizione dell'impianto, la profondità di penetrazione e l'antetorsione.
Controllare la taglia dell'impianto in base all'ultima raspa sagomata introdotta in posizione corretta.
Applicare l'adattatore di prova per la raspa ed eseguire la riduzione di prova con le corrispondenti teste di prova
ed eventualmente sostituire l'adattatore di prova per la raspa o le teste di prova.
Controllare la mobilità articolare/l'entità del movimento, la stabilità articolare e la lunghezza della gamba.
Rimuovere gli impianti di prova e la raspa.
Se si usa lo stelo corto modulare, collegare lo stelo e l'adattatore conico modulare prima dell'inserimento.
Anomalia funzionale dell'impianto da adattatore conico fissato in maniera insuf-
ficiente!
Fissare l'adattatore conico modulare nello stelo corto con colpo di martello e
strumento ND401R.
AVVERTENZA
Fissare saldamente l'adattatore conico modulare nello stelo corto.
Inserire lo stelo corto (modulare/non modulare) con gli strumenti introduttori specifici.
Allentamento dell'adattatore conico all'inserimento da colpi sullo stelo Metha®!
Eseguire il procedimento di inserimento battendo sull'adattatore conico con
cappuccio protettivo dell'adattore conico inserito.
AVVERTENZA

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