differenza in dB tra il suo passaggio più basso e quello più alto in livello) è stata ridotta
da 14 dB a 11 dB.
La compressione ha il risultato di ridurre ogni variazione nel volume del segnale (in
altre parole riduce la sua dinamica) - la quantità di riduzione è determinata dalla soglia
(il livello sopra il quale il guadagno viene ridotto) e dal parametro di ratio (la quantità
di riduzione applicata). Alti valori di ratio sono detti hard, bassi valori di ratio sono
detti soft.
Dal momento che la compressione comporta una riduzione del volume dei segnali ad
alto livello, è necessario applicare un certo guadagno in uscita per rialzare il livello
globale, in modo che il volume massimo prima del compressore risulti lo stesso anche
in uscita. Questo è chiamato "make up gain" ed è necessario perché il massimo livello
del segnale rimanga sempre lo stesso, per mantenere un livello corretto per una
qualsiasi altro collegamento ad altri processori o apparecchiature audio.
Dopo aver applicato il "make up gain", la parte del segnale che era più bassa del livello
di threshold (e perciò non compressa), risulterà ora più alta di com'era prima della
compressione. Per questo motivo sarà avvertibile un incremento generale del livello
dello strumento compresso.
Si può utilizzare questo fenomeno per esempio per dare maggior sustain alle chitarre.
Nella musica pop la maggioranza degli strumenti che costituiscono la sezione ritmica
(come la batteria, il basso, le chitarre ritmiche, ecc..) vengono spesso pesantemente
compressi (utilizzando un alto valore di ratio e una soglia bassa), in modo che
rimangano ad un livello costante per tutta la registrazione. Questo fornirà una base
solida, senza colpi occasionali di batteria o note di basso che escono (o scompaiono) dal
mix in modo disordinato.
Si tende ad utilizzare bassi valori di ratio su strumenti come voce o chitarre soliste, che
nel mix sono in primo piano. In questo caso si cerca di preservare la dinamica della
performance originale, per mantenerne l'espressione. Una riduzione della variazione del
livello di volume è comunque richiesta (per i motivi menzionati sopra), ma non dello
stesso livello.
Gli altri controlli inclusi nella maggior parte dei compressori sono l'Attacco ed il
rilascio.
L'Attacco determina la velocità con cui il compressore inizia a ridurre il guadagno non
appena si supera la soglia. Pensatelo come il tempo impiegato per abbassare il
volume.Tempi di Attacco molto corti fanno sì che il compressore entri in azione
molto velocemente. Tempi di attacco veloci sono tipicamente usati per la voce in
modo da tenerne i livelli sotto stretto controllo. Tempi di attacco più lenti fanno sì che
si preservi maggiormente la dinamica di attacco del segnale originale: questo è il modo
migliore per mantenere il "punch" dei suoni percussivi e di chitarra.
Il Rilascio determina la velocità con cui il compressore smette di lavorare non appena
il segnale scende sotto la soglia. Pensatelo come il tempo impiegato per rialzare il
volume.
Tempi brevi di Rilascio fanno sì che il compressore riporti molto velocemente il
segnale al suo livello originale. Ciò può produrre un certo effetto di "pompaggio" nei
punti in cui i cambiamenti di volume sono facilmente udibili. Secondo il genere di
musica, questo può risultare un effetto indesiderato, oppure un effetto utile e creativo.
Tempi di Rilascio più lunghi possono comportare che parte del segnale al di sotto della
soglia finisca per essere compresso, oppure che il guadagno non abbia la possibilità di
ritornare normale prima del suono successivo che sta sopra la soglia: ricordatevi che il
compressore lavora sull'intero segnale. Vedi il diagramma qui sotto:
ITALIANO
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