GUIDA ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI SUGLI AUTOCENTRANTI
Verificare che non vi siano allarmi nel sistema operazionale della macchi-
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na; in particolare verificare il circuito elettrico ed i pulsanti
Verificare che il circuito idraulico che comanda il movimento del cilindro
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sia efficiente e fornisca la pressione necessaria; controllare:
A) Il livello dell'olio nel serbatoio.
B) Che la pompa funzioni regolarmente.
C) Che i filtri non siano intasati.
D) Che le elettrovalvole non siano bloccate.
E) Che i tubi siano collegati correttamente.
Assicurarsi di non aver ridotto la pressione sul cilindro idraulico in una
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sola manovra a 1/3 (o meno) della pressione precedente; questo provoca
l'impossibilità di pilotare le valvole di sicurezza e quindi di comandare il
movimento del pistone.
Si consiglia di ridurre la pressione gradualmente con più manovre facen-
do un'apertura-chiusura ogni volta.
Per vari motivi (olio sporco, sovrapressioni sul cilindro di comando o
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colpi d'ariete, usura dei componenti interni delle valvole) una delle 2
valvole di sicurezza si è bloccata nella sua sede.
Per sbloccarla, seguire le indicazioni del manuale del cilindro idraulico.
Se le verifiche dei punti 1-2-3 e 4 hanno dato esito negativo, è necessario
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smontare l'autocentrante dalla macchina e verificare che il tirante faccia
regolarmente la corsa; se ciò non avviene consultare il manuale d'istru-
zione del cilindro.
Se l'autocentrante è nuovo, verificare che il tirante di collegamento con il
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cilindro sia di lunghezza giusta e sia correttamente avvitato sui 2 filetti
anteriore e posteriore.
Se l'autocentrante è in funzione da tempo, verificare che durante la lavo-
razione il tirante non si sia svitato.
Verificare che il tirante di unione tra autocentrante e cilindro non sia rotto
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e che le filettature alle 2 estremità non siano danneggiate.
Se il tirante è rotto o le filettature rovinate, controllare che non vi siano
state delle sovrapressioni e che il tirante sia sufficientemente dimensio-
nato per la trazione richiesta.
Con l'autocentrante su banco verificare se, spingendo e tirando, il mani-
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cotto centrale fa tutta la corsa assiale e se questa corsa si trasforma in
corsa radiale delle griffe base.
Se questo non avviene si possono avere i seguenti casi:
a) l'autocentrante è molto sporco e intasato.
b) Ci sono dei particolari interni rotti o con particolari grippati.
Smontare l'autocentrante ed effettuare le operazioni di manutenzione.
Il corpo dell'autocentrante è scentrato o fuori planarità e non gira nelle
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tolleranze richiesta (vedi punto 2.4). Procedere alla centratura.
I morsetti di bloccaggio e/o il pezzo da lavorare sono assimmetrici rispet-
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to all'asse di rotazione e quindi provocano uno sbilanciamento.
E' necessario bilanciare la presa del pezzo completa.
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Verificare che il tirante non sia sbilanciato, scentrato o fuori rettilineità.
Se la vibrazione avviene soltanto col pistone in spinta, questo è dovuto
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alla flessione del tirante sottoposto a carico di punta.
E' necessario guidare radialmente il tirante su dei supporti in bronzo.
Ricercare l'elemento di squilibrio iniziando a togliere il pezzo, i morsetti,
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l'autocentrante, il tirante, il cilindro, le flange fino alla eliminazione della
vibrazione; quindi bilanciare l'ultimo elemento smontato.
Verificare che il collarino (diam. E) del manicotto dell'autocentrante non
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tocchi contro il naso macchina, limitando la corsa assiale del manicotto
stesso; in questo caso utilizzare una flangia di attacco più spessa.
Un gioco radiale delle griffe base di 0,15-0,25mm. è normale e fa parte
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delle caratteristiche funzionali degli autocentranti a piani inclinati.
Il gioco può aumentare, per usura, fino a 0,5mm. senza conseguenze.
Se il gioco radiale delle griffe base è più di 0,5mm. c'è molta usura tra i
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piani inclinati del manicotto, dovuta a tribocorrosione e/o insufficienza di
lubrificazione.
L'autocentrante può ancora lavorare ma non è più preciso. Si consiglia di
smontare l'autocentrante ed effettuare le operazioni di manutenzione e
ingrassaggio come indicato nel paragrafo relativo.
Smontare l'autocentrante e verificare che non Vi siano dei particolari
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interni rotti o fessurati.
Ci possono essere problemi sul circuito idraulico (portata insufficiente,
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filtri intasati, strozzature sul circuito ecc...) e/o sul cilindro per i quali è
consigliabile consultare il manuale d'istruzione del cilindro stesso.
Ci possono essere una serie di motivi (vedi punti 4.2 e 4.3) per cui le grif-
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fe base si deformano lateralmente bloccando parzialmente lo scorrimen-
to delle stesse nel corpo dell'autocentrante; questi motivi si possono
riassumere come segue:
a) Le viti di fissaggio dei morsetti sono troppo bloccate (con chiavi lunghe
o col martello).
b) Le viti di fissaggio dei morsetti sono troppo lunghe e puntano sul
fondo della cava a "T".
c) Morsetti con dentatura mal fatta (che non copia bene con la dentatura
delle griffe base).
d) Tasselli a "T" usurati o danneggiati.
Questo provoca una grande perdita di forza di bloccaggio e la rapida
usura dell'autocentrante.
Si consiglia di leggere attentamente il capitolo 4 di questo manuale relati-
vo ai morsetti di bloccaggio.
La flangia di attacco è costruita in modo sbagliato e l'appoggio dell'auto-
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centrante è fatto sulla corona circolare esterna al diametro di centraggio
invece che sulla superficie interna allo stesso.(vedi il punto 2.4).
Questo provoca la deformazione del corpo e un impedimento dei parti-
colari interni.
Modificare la flangia e fare l'appoggio assiale correttamente.
L'autocentrante è molto sporco; la lubrificazione è sbagliata (con olio o
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grasso non adatto) o insufficiente. Smontare l'autocentrante ed eseguire
la manutenzione periodica come indicato.
La forza di trazione è insufficiente. Controllare le caratteristiche tecniche
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dell'autocentrante e del cilindro e regolare la pressione di alimentazione
in modo da applicare la forza di trazione massima consentita.
E' necessario disporre di un dinamometro statico SMW-AUTOBLOK tipo
339H per misurare la forza di bloccaggio effettiva.
Controllare le caratteristiche dell'autocentrante e verificare la forza di
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serraggio statica a mandrino fermo misurandola (punto 22).
Per determinare la forza di bloccaggio residua alla velocità desiderata è
necessario calcolare la forza centrifuga (Fc) secondo le indicazioni del
punto 3.3 di questo manuale.
Per ridurre la forza centrifuga è necessario costruire i morsetti di bloc-
caggio il più leggeri possibile e ridurre il raggio baricentrico posizionan-
doli il più possibile verso il centro di rotazione.
Per una corretta misurazione della "Forza di bloccaggio dinamica effetti-
va" (residua in velocità) è necessario disporre del dinamometro dinamico
SMW-AUTOBLOK tipo DGM 270.
I morsetti teneri hanno la dentatura non fatta bene, o non sono utilizzati in
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maniera corretta o non sono torniti in ripresa dei giochi funzionali nel
senso del bloccaggio (considerare attentamente tutte le prescrizioni dei
punti 4.2, 4.3 e 4.4).
I morsetti sono troppo lunghi o sono posizionati in modo scorretto per cui,
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durante il bloccaggio, si alzano eccessivamente; è necessario ridurre l'altez-
za dei morsetti e disporli secondo le prescrizioni del punto 4.3.4.
E' possibile che ci sia un'eccessiva usura sulle guide delle griffe base nel
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corpo che determina un'eccessiva deformazione nel bloccaggio; è
necessario smontare l'autocentrante, verificare i giochi e, se necessario,
provvedere alla revisione o sostituzione dell'autocentrante.
Per il bloccaggio di barre è consigliabile l'utilizzo di mandrini porta pinze;
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qualora si vogliano bloccare le barre con un autocentrante, è consigliabi-
le montare sui morsetti degli inserti in carburo che aumentano il coeffi-
ciente e di attrito e compensano la deformazione dei morsetti.
Quando i pezzi grezzi da bloccare in prima operazione hanno degli errori
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notevoli di rotondità o irregolarità è consigliabile montare sui morsetti
degli inserti in carburo che aumentano il coefficiente d'attrito e compen-
sano l'irregolarità delle superfici di bloccaggio.
I morsetti temprati sono concepiti per il bloccaggio di pezzi grezzi sugli
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spigoli per cui è normale una eccentricità fino a 0,2mm.
La concentricità nel bloccaggio con morsetti torniti o rettificati dipende
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prevalentemente da come vengono studiati e realizzati tali morsetti
(considerare attentamente tutte le prescrizioni dei punti 4.2, 4.3 e 4.4).
Verificare che non ci sia una rottura nelle griffe base o nel manicotto e
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che non ci sia sporco nei meccanismi interni dell' autocentrante.
Smontare l'autocentrante ed effettuare le operazioni di manutenzione
come indicato nel paragrafo relativo.
Verificare che l'appoggio assiale del pezzo sia fatto su puntalini fissati sul
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corpo o sulla flangia anteriore e NON sui morsetti di bloccaggio (vedi
punto 4.3.3).
Verificare che la disposizione dei morsetti venga fatta correttamente in
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modo da limitare la deformazione elastica degli stessi (vedi punti 4.3.4).
Nel bloccaggio di particolari che richiedano elevate precisioni di posizio-
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namento assiale di parallelismo e di ortogonalità, si sconsiglia l'utilizzo di
autocentranti normali a griffe dentate.
Per tali applicazioni, in produzione, si consigliano i mandrini autostaffanti
tipo TSC con azione positiva di staffaggio assiale dei pezzi sugli appoggi.
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