ISTRUZIONI E NORME DI SICUREZZA
3.5
Velocità massima di rotazione.
La velocità massima di rotazione in giri/minuto (r.p.m.) è una delle prin-
cipali caratteristiche di un autocentrante. Essa è specificata su tutti i
cataloghi tecnici ed è incisa sull'autocentrante (N max - r.p.m.).
Il sistema di calcolo della velocità massima è normalizzato dalla Norma
EN 1550 secondo la formula:
2
.
n max=
3
in cui: n max [r.p.m.]
Fsmax[N]
= Forza di serraggio statica massima
m
· r
[Kg·m] = Momento di massa di 1 griffa base, tassello e viti
1
1
m
· r
[Kg·m] = Momento di massa di 1 morsetto riportato
2
2
Z
= Numero di griffe dell'autocentrante (2-3 o 4).
La velocità massima è quindi quella velocità alla quale l'autocentrante
perde per "Forza centrifuga teorica" i 2/3 della "Forza di serraggio
statica reale massima" (Fsmax) utilizzando i morsetti temprati stan-
dard, nella posizione rovesciata (gradino alto verso l'esterno) più ester-
na ma non fuoriuscenti dal diametro dell'autocentrante stesso.
LA VELOCITA' MASSIMA dichiarata quindi, non è un dato
assoluto, ma può essere raggiunta soltanto alle seguenti condizioni:
A) Se sul pezzo agisce la "Forza di serraggio statica massima"
(Fsmax).
B) Se vengono utilizzati i morsetti temprati standard dell'autocentrante
(o morsetti teneri di momento di massa equivalente) posizionati in modo
da non fuoriuscire dal diametro esterno dell'autocentrante stesso.
Qualora non sia applicata la "Forza di trazione massima" (Ftmax) e
la "Forza di serraggio statica massima" (Fsmax) o si utilizzino dei
morsetti più pesanti o in posizione più esterna è necessario ridurre la
velocità di rotazione proporzionalmente secondo la seguente formula:
2
n=
3 (m
Esempio: Su un mandrino 260 APD a 3 griffe: con Fso = 120 kN
(120.000 N) verificata; con m
m
· r
= 0,085 (peso di 1 morsetto di bloccaggio per il suo raggio bari-
2
2
centrico), la velocità massima (secondo le norme ISO e DIN) è la
seguente:
2
Fso
.
n=
. r
. r
) . Z
3 (m
+ m
1
1
2
2
4.
MORSETTI DI BLOCCAGGIO E TASSELLI
I morsetti di bloccaggio sono fondamentali per la presa di un pezzo; è
pertanto INDISPENSABILE conoscerne esattamente l'impiego.
Qualunque tipo di morsetti venga utilizzato, esso deve essere
posizionato in modo che il bloccaggio del pezzo avvenga circa alla
metà della corsa radiale della griffa base.
CONCENTRICITÁ: La concentricità è il valore di scostamento, dall'asse
teorico di rotazione, della superficie esterna di un pezzo rotondo blocca-
to in un autocentrante; essa viene misurata a mezzo di un comparatore.
La concentricità dipende prevalentemente dai morsetti:
A) I morsetti temprati sono studiati per bloccare sugli spigoli aumentan-
do il coefficiente di attrito; la concentricità ha un'importanza marginale
per cui viene normalmente accettato uno scostamento fino a 0,2 mm.
B) Con i morsetti torniti o rettificati per le operazioni di finitura la
concentricità può essere molto elevata se vengono seguite le prescri-
zioni di cui ai punti 4.2, 4.3 e 4.4.
RIPETIBILITÁ: La ripetibilità è la costanza di posizionamento radiale
di n pezzi bloccati tra i morsetti di un autocentrante nelle stesse condi-
zioni di serraggio.
Quando si è ottenuta una buona concentricità, tornendo o rettificando
correttamente le zone di bloccaggio, è caratteristica essenziale
dell'autocentrante garantire una buona ripetibilità ossia, che tutti i
pezzi bloccati nelle medesime condizioni siano concentrici entro un
campo di tolleranza ristretto.
4.0
MORSETTI per i modelli AP-RD AP-RC NT-RD NT-RC.
Questi morsetti hanno un fissaggio non convenzionale con un tassello
scorrevole al posto delle viti. (Vedere figura in basso di pag. 15).
Il tassello scorrevole è comandato da una vite che deve essere serrata
con chiave dinamometrica tarata alla coppia indicata in tabella a pag. 15.
Attenzione: tenere sempre pulita la sede del tassello stesso smontando
il gruppo secondo le istruzioni di pag. 29 paragrafo 5.2.1.
Fsmax
30
.
. r
. r
) . Z
(m
+ m
1
1
2
2
= Velocità massima
Fso
30
.
.
. r
. r
) . Z
+ m
1
1
2
2
· r
= 0,10 (vedi tabella al punto 3.3); con
1
1
2
120.000
30
.
.
.
=
(0,10+0,085) . 3
3
4.0.1 Nel posizionamento radiale dei morsetti AP-RD e NT-RD assicurarsi
che la zona in presa morsetto-tassello sia sempre completa su tutto il
tassello. Con i morsetti temprati standard è tollerabile ridurre tale
zona a 5/6 della lunghezza totale l2 ma mai di meno (vedi fig. 4.1).
4.0.2 Nella tornitura dei morsetti tene-
ri oltre a tutte le altre precauzio-
ni occorre ovviamente tenere
presente che non si possono
lavorare i morsetti stessi nella
zona occupata dalla scalanatura
a T, per questo sui morsetti è
tracciata una linea con la scritta
"NO TURNING ZONE" (vedi fig.
4.2).
4.1
MORSETTI TEMPRATI UNIVERSALI.
I morsetti temprati universali che vengono forniti su richiesta, sono
studiati per il bloccaggio di pezzi grezzi in prima operazione.
Le zone di presa dei morsetti vengono rettificate in modo da presentare
degli spigoli che penetrano nel pezzo compensando i "fuori rotondità",
aumentando sensibilmente il coefficiente di attrito e la coppia di trascina-
mento.
Questi morsetti non sono adatti a bloccaggi di precisione dove
vengono richieste tolleranze di concentricità ristrette.
4.2
MORSETTI TENERI TORNIBILI.
Per le operazioni di finitura dove è richiesta una buona concentricità tra il
diametro di bloccaggio e quello tornito , è necessario utilizzare i morsetti
teneri e tornirne le superfici di presa sull'autocentrante riprendendo i
giochi funzionali nella direzione del bloccaggio (esterno o interno).
Poichè dall'uso di morsetti non conformi o dal loro non corretto
utilizzo possono derivare seri problemi di sicurezza o di danneggia-
mento dell'autocentrante, seguire scrupolosamente le seguenti
30
≅ 3600
prescrizioni:
r.p.m.
4.2.1 Per le applicazioni normali, usare esclusivamente morsetti teneri stan-
dard originali SMW-AUTOBLOK. (Si ricorda che la garanzia SMW-
AUTOBLOK decade se vengono utilizzati morsetti teneri non originali o
tecnicamente non conformi che possono provocare rotture o anomalie
sull'autocentrante e/o sul bloccaggio).
4.2.2
Prima di utilizzare morsetti non originali, verificare che la dentatura
abbia lo stesso passo e la stessa inclinazione della griffa base (dentatu-
re in pollici 1/16"x90° o 3/32"x90° - dentatura metrica 1,5mm. x 60°).
4.2.3
Verificare che la dentatura dei morsetti non sia a punta ma abbia
uno smusso di almeno 0,3-0,4mm. (vedi ISO 9401 o ISO 3442-2) in
modo che il contatto avvenga correttamente sulle superfici laterali
inclinate dei denti stessi.
4.2.4
Se vengono sostituite le viti di fissaggio dei morsetti, verificare
che tali viti non siano troppo lunghe e non forzino sul fondo della cava
a "T" della griffa base. Questo carica abnormemente le 2 alette laterali
del taglio a "T" della griffa base provocandone la rottura.
4.2.5
Le viti di fissaggio dei morsetti non vanno MAI bloccate eccessi-
vamente (con chiavi allungate o, PEGGIO, con colpi di martello sulla
chiave), per evitare la rottura della griffa base o la sua deformazione
con la sensibile diminuzione della forza di bloccaggio e la rapida usura
dell'autocentrante.
fig. 5
fig. 4.1
fig. 4.2
27