NATURA DEL FILO CHE S'INTENDE UTILIZZARE E CHE SIANO
CORRETTAMENTE MONTATI. DURANTE LE FASI DI INFILAMENTO DEL FILO NON
INDOSSARE GUANTI DI PROTEZIONE.
- Aprire lo sportello del vano aspo.
- Posizionare la bobina di filo sull'aspo; assicurarsi che il piolino di trascinamento
dell'aspo sia correttamente alloggiato nel foro previsto (1a).
- Liberare i/il controrulli/o di pressione e allontanarli/o dai/l rulli/o inferiori/e (2a).
- Verificare che i/il rullini/o di traino siano/sia adattti/o al filo utilizzato (2b).
- Liberare il capo del filo, troncarne l'estremità deformata con un taglio netto e privo di
bava; ruotare la bobina in senso antiorario ed imboccare il capo del filo nel guidafilo
d'entrata spingendolo per 50-100mm nel guidafilo del raccordo torcia (2c).
- Riposizionare i/il controrulli/o regolandone la pressione ad un valore intermedio,
verificare che il filo sia correttamente posizionato nella cava del rullo inferiore (3).
- Frenare leggermente l'aspo agendo sull'apposita vite di regolazione posizionata al
centro dell'aspo stesso (1b).
- Togliere l'ugello e il tubetto di contatto (4a).
- Inserire la spina della saldatrice nella presa di alimentazione, accendere la
saldatrice, premere il pulsante torcia o pulsante di avanzamento filo sul pannello
comandi (se presente) e attendere che il capo del filo percorrendo tutta la guaina
guidafilo fuoriesca per 10-15cm dalla parte anteriore della torcia, rilasciare il
pulsante.
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ATTENZIONE! Durante queste operazioni il filo è sotto tensione elettrica ed è
sottoposto a forza meccanica; può quindi causare, non adottando opportune
precauzioni, pericoli di shock elettrico, ferite ed innescare archi elettrici:
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- Non indirizzare l'imboccatura della torcia contro parti del corpo.
- Non avvicinare alla bombola la torcia.
- Rimontare sulla torcia il tubetto di contatto e l'ugello (4b).
- Verificare che l'avanzamento del filo sia regolare; tarare la pressione dei rulli e la
frenatura dell'aspo ai valori minimi possibili verificando che il filo non slitti nella cava e
che all'atto dell'arresto del traino non si allentino le spire di filo per eccessiva inerzia
della bobina.
- Troncare l'estremità del filo fuoriuscente dall'ugello a 10-15mm.
- Chiudere lo sportello del vano aspo.
6.SALDATURA: DESCRIZIONE DEL PROCEDIMENTO
6.1 OPERAZIONI PRELIMINARI
- Inserire la presa di massa sulla presa (-) (per saldatrici munite di unica presa di
massa).
- Inserire la presa di massa sulla presa (-) rapida desiderata in base al materiale da
saldare (per saldatrici munite di 2 o più prese di massa).
- presa rapida (-) con reattanza max (
alluminio e leghe derivate (Al), leghe di rame (CuAl/CuSi).
- presa rapida (-) con reattanza min (
acciai al carbonio e basso legati (Fe).
- Connettere il cavo di ritorno al pezzo da saldare.
- Aprire e regolare il flusso di gas di protezione per mezzo del riduttore di pressione (5-
7 l/min).
- Accendere la saldatrice ed impostare la corrente di saldatura con il commutatore
rotativo.
6.2 SALDATURA (FIG. H)
Una volta predisposta la macchina eseguendo le operazioni segnalate
precedentemente, basterà porre il morsetto di massa a contatto con il pezzo da saldare
e premere il pulsante della torcia. Si avrà cura di mantenere la torcia ad una opportuna
distanza dal pezzo.
Per saldature impegnative è conveniente provare su pezzi di scarto, agendo
contemporaneamente sulle manopole di regolazione in modo da migliorare la saldatura
stessa. Se l'arco fonde a gocce e tende a spegnersi si dovrà aumentare la velocità del
filo oppure scegliere un valore inferiore di corrente. Se invece il filo punta violentemente
sul pezzo e dà luogo a proiezioni di materiale si dovrà ridurre la velocità del filo.
E' da ricordare inoltre che ogni filo dà migliori risultati con una determinata velocità di
avanzamento. Per cui per lavori di impegno e di lunga durata, converrà anche provare fili
di diverso diametro per scegliere il più adatto.
6.3 SALDATURA IN ALLUMINIO
Per questo tipo di saldatura viene impiegato come gas protettivo l'ARGON o miscela
ARGON - ELIO. Il filo da utilizzare deve possedere le stesse caratteristiche del
materiale base. In ogni caso comunque è sempre preferibile un filo più legato
(es.alluminio/silicio) e mai un filo in alluminio puro.
La saldatura MIG dell'alluminio non presenta particolari difficoltà se non quella di
riuscire a trainare bene il filo lungo tutta la torcia, in quanto, come risaputo, l'alluminio ha
scarse caratteristiche meccaniche e le difficoltà di traino saranno tanto maggiori quanto
minore sarà il ø del filo.
A questo problema è possibile ovviare apportando le seguenti modifiche:
1 - Sostituire la guaina della torcia con il modello in teflon. Per sfilarla basta allentare i
grani all'estremità della torcia.
2 - Usare tubetti di contatto per alluminio.
3 - Sostituire i rullini trainafilo con tipo per alluminio.
4 - Sostituire la guaina in acciaio del guidafilo d'entrata con la corrispondente in teflon.
I pezzi sopra descritti sono previsti nell'accessorio per alluminio offerto in opzione.
6.4 SALDATURA A PUNTI (FIG. I)
Con un impianto a filo si può ottenere l'unione di lamiere sovrapposte mediante punti di
saldatura realizzati con apporto di materiale.
L'impianto è particolarmente adatto allo scopo in quanto è dotato di temporizzatore
regolabile, il che rende possibile scegliere il tempo di puntatura più adatto e,
conseguentemente, la realizzazione di punti con uguali caratteristiche.
Per utilizzare la macchina per puntare è necessario predisporla nel seguente modo:
- Sostituire l'ugello della torcia con quello di tipo apposito per puntatura fornito come
accessorio. Tale ugello si distingue per la forma cilindrica e per avere nella parte
terminale degli sfiati per il gas.
- Porre il commutatore di regolazione della corrente alla posizione "massima".
- Regolare la velocità di avanzamento del filo quasi al massimo del valore.
- Porre il deviatore in posizione "TIMER".
- Regolare il tempo di puntatura a seconda dello spessore della lamiere da unire.
Per eseguire la puntatura si appoggia in piano l'ugello della torcia sulla prima lamiera, si
preme quindi il pulsante della torcia per il consenso alla saldatura: il filo porta in fusione
la prima lamiera, la attraversa e penetra nella seconda realizzando così un cuneo fuso
tra le due lamiere.
Il pulsante dovrà essere premuto fino a che il temporizzatore non interromperà la
saldatura.
Con questo procedimento sono realizzabili puntature anche in condizioni non possibili
con puntatrici tradizionali, dato che si possono unire lamiere non accessibili
posteriormente, come ad es. scatolati.
Inoltre è molto ridotto il lavoro dell'operatore data la estrema leggerezza della torcia.
Il limite di utilizzo di tale sistema e legato allo spessore della prima lamiera, mente la
seconda può essere di spessore notevolmente elevato.
) o posizione 2-3 per materiale
) o posizione 1-2 per acciaio inox (SS),
FIG. G
6.5 CHIODATURA (FIG. L)
Tale operazione è possibile solo con saldatrici compatte ad una presa di massa.
E' un procedimento che consente di poter sollevare lamiere rientrate o deformate senza
dover battere a rovescio. Questo è indispensabile nel caso di parti di carrozzeria non
accessibili posteriormente.
L'operazione si esegue nel modo seguente:
- Sostituire l'ugello della torcia con quello di tipo apposito per chiodatura, che presenta
lateralmente l'alloggio per il chiodo.
- Porre il commutatore di regolazione della corrente nella posizione 3.
- Regolare la velocità di avanzamento in funzione della corrente e del ø del filo
utilizzato, come se si dovesse eseguire un'operazione di saldatura.
- Disporre il deviatore in posizione "TIMER".
- Regolare il tempo a circa 1 - 1,5 secondi.
In tal modo si eseguirà un punto di saldatura in corrispondenza della testa del chiodo
realizzando così l'unione dello stesso con la lamiera. A questo punto è possibile,
usando l'apposito attrezzo, sollevare la lamiera rientrata.
6.6 PROCEDURA DI RINVENIMENTO DELLA LAMIERA (FIG. M)
Tale operazione è possibile con saldatrici compatte ad una o più prese di massa.
Per eseguire questo procedimento richiedere la relativa confezione .
In carrozzeria dopo aver effettuato delle saldature o delle martellature la lamiera perde
le sue caratteristiche iniziali e per riportarla allo stato iniziale, l'operatore usava il
cannello ossiacetilenico con il quale riscaldava la lamiera fino ad una temperatura di
circa 800°C, raffreddandola poi rapidamente con uno straccio imbevuto d'acqua.
Volendo sostituire completamente il cannello ossiacetilenico, la procedura di
rinvenimento si effettua come segue:
- Togliere l'ugello della torcia ed innestare l'apposito porta elettrodo e quindi l'elettrodo
in carbone serrando l'apposita manopola.
- Mettere in posizione 1 il commutatore di regolazione (posizioni più alte
riscalderebbero troppo l'elettrodo e la macchina).
- Togliere pressione ai rullini di traino tramite sgancio della molla per evitare che il filo
venga trascinato sulla torcia.
Se la parte da rinvenire interessa solo una piccola area eseguire l'operazione come una
puntatura, mettendo a contatto la parte terminale dell'elettrodo con la lamiera per un
tempo sufficiente a riscaldarla e raffreddarla poi rapidamente con uno straccio
imbevuto ad acqua. Se invece la parte da rinvenire è più estesa si deve far roteare
l'elettrodo.
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ATTENZIONE:
- La lampada di segnalazione si accende in condizione di sovrariscaldamento
interrompendo l'erogazione di potenza; il ripristino avviene automaticamente dopo
qualche minuto di raffreddamento.
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7. MANUTENZIONE
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ATTENZIONE! PRIMA DI ESEGUIRE LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE,
ACCERTARSI CHE LA SALDATRICE SIA SPENTA E SCOLLEGATA DALLA RETE
DI ALIMENTAZIONE.
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7.1 MANUTENZIONE ORDINARIA:
LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE ORDINARIA POSSONO ESSERE
ESEGUITE DALL'OPERATORE.
7.1.1 Torcia
- Evitare di appoggiare la torcia e il suo cavo su pezzi caldi; ciò causerebbe la fusione
dei materiali isolanti mettendola rapidamente fuori servizio.
- Verificare periodicamente la tenuta della tubazione e raccordi gas.
- Ad ogni sostituzione della bobina filo soffiare con aria compressa secca (max 5 bar)
nella guaina guidafilo, verificarne l'integrità.
- Controllare, prima di ogni utilizzo, lo stato di usura e la correttezza di montaggio delle
parti terminali della torcia: ugello, tubetto di contatto, diffusore gas.
7.1.2 Alimentatore di filo
- Verificare frequentemente lo stato di usura dei rulli trainafilo, asportare
periodicamente la polvere metallica depositatasi nella zona di traino (rulli e guidafilo
di entrata ed uscita).
7.2 MANUTENZIONE STRAORDINARIA:
LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEVONO ESSERE
ESEGUITE ESCLUSIVAMENTE DA PERSONALE ESPERTO O QUALIFICATO IN
AMBITO ELETTRICO-MECCANICO.
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ATTENZIONE! PRIMA DI RIMUOVERE I PANNELLI DELLA SALDATRICE ED
ACCEDERE AL SUO INTERNO ACCERTARSI CHE LA SALDATRICE SIA SPENTA
E SCOLLEGATA DALLA RETE DI ALIMENTAZIONE.
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Eventuali controlli eseguiti sotto tensione all'interno della saldatrice possono
causare shock elettrico grave originato da contatto diretto con parti in tensione
e/o lesioni dovute al contatto diretto con organi in movimento.
- Periodicamente e comunque con frequenza in funzione dell'utilizzo e della
polverosità dell'ambiente, ispezionare l'interno della saldatrice e rimuovere la
polvere depositatasi su trasformatore, reattanza e raddrizzatore mediante un getto
d'aria compressa secca (max 10 bar).
- Evitare di dirigere il getto d'aria compressa sulle schede elettroniche; provvedere
alla loro eventuale pulizia con una spazzola molto morbida od appropriati solventi.
- Con l'occasione verificare che le connessioni elettriche siano ben serrate ed i
cablaggi non presentino danni all'isolamento.
- Al termine di dette operazioni rimontare i pannelli della saldatrice serrando a fondo le
viti di fissaggio.
- Evitare assolutamente di eseguire operazioni di saldatura a saldatrice aperta.
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