PEGASUS 67 ÷ 107 2S
3.3 Collegamenti idraulici
Avvertenze
La potenzialità termica dell'apparecchio va stabilita preliminarmente con un calcolo del
fabbisogno di calore dell'edificio secondo le norme vigenti. Per il buon funzionamento e
per la durata della caldaia, l'impianto idraulico deve essere ben proporzionato e sempre
completo di tutti quegli accessori che garantiscono un funzionamento ed una conduzio-
ne regolare.
Nel caso in cui le tubazioni di mandata e ritorno impianto seguano un percorso tale per
cui, in alcuni punti si possono formare delle sacche d'aria, è opportuno installare, su que-
sti punti, una valvola di sfiato. Installare inoltre un organo di scarico nel punto più basso
dell'impianto per permetterne il completo svuotamento.
Se la caldaia è installata ad un livello inferiore a quello dell'impianto, è opportuno preve-
dere una valvola flow-stop per impedire la circolazione naturale dell'acqua nell'impianto.
E' consigliabile che il salto termico tra il collettore di mandata e quello di ritorno in caldaia,
non superi i 20 °C.
B
Non utilizzare i tubi degli impianti idraulici come messa a terra di apparecchi
elettrici.
Prima dell'installazione effettuare un lavaggio accurato di tutte le tubazioni dell'impianto
per rimuovere residui o impurità che potrebbero compromettere il buon funzionamento
dell'apparecchio.
Effettuare gli allacciamenti ai corrispettivi attacchi, come indicato in fig. 13.
Si consiglia d'interporre, fra caldaia ed impianto di riscaldamento, delle valvole d'inter-
cettazione che permettano, se necessario, d'isolare la caldaia dall'impianto.
B
Effettuare il collegamento della caldaia in modo che i suoi tubi interni siano li-
beri da tensioni.
Caratteristiche dell'acqua impianto
In presenza di acqua con durezza superiore ai 25° Fr, si prescrive l'uso di acqua oppor-
tunamente trattata, al fine di evitare possibili incrostazioni in caldaia, causate da acque
dure, o corrosioni, prodotte da acque aggressive. E' opportuno ricordare che anche pic-
cole incrostazioni di qualche millimetro di spessore provocano, a causa della loro bassa
conduttività termica, un notevole surriscaldamento delle pareti della caldaia, con conse-
guenti gravi inconvenienti.
È indispensabile il trattamento dell'acqua utilizzata nel caso di impianti molto estesi (con
grossi contenuti d'acqua) o di frequenti immissioni di acqua di reintegro nell'impianto. Se
in questi casi si rendesse successivamente necessario lo svuotamento parziale o totale
dell'impianto, si prescrive di effettuare nuovamente il riempimento con acqua trattata.
Riempimento caldaia e impianto
La pressione di caricamento ad impianto freddo, deve essere di circa 1 bar. Qualora du-
rante il funzionamento la pressione dell'impianto scendesse (a causa dell'evaporazione
dei gas disciolti nell'acqua) a valori inferiori al minimo sopra descritto, L'Utente dovrà ri-
portarla al valore iniziale. Per un corretto funzionamento della caldaia, la pressione in es-
sa, a caldo, deve essere di circa 1,5÷2 bar.
3.4 Collegamento gas
B
Prima di effettuare l'allacciamento, verificare che l'apparecchio sia predisposto
per il funzionamento con il tipo di combustibile disponibile ed effettuare una ac-
curata pulizia di tutte le tubature gas dell'impianto, per rimuovere eventuali re-
sidui che potrebbero compromettere il buon funzionamento della caldaia.
L'allacciamento gas deve essere effettuato all'attacco relativo (vedi fig. 13) in conformità
alla normativa in vigore, con tubo metallico rigido oppure con tubo flessibile a parete con-
tinua in acciaio inox, interponendo un rubinetto gas tra impianto e caldaia. Verificare che
tutte le connessioni gas siano a tenuta.
La portata del contatore gas deve essere sufficiente per l'uso simultaneo di tutti gli ap-
parecchi ad esso collegati. Il diametro del tubo gas, che esce dalla caldaia, non è deter-
minante per la scelta del diametro del tubo tra l'apparecchio ed il contatore; esso deve
essere scelto in funzione della sua lunghezza e delle perdite di carico, in conformità alla
normativa in vigore.
B
Non utilizzare i tubi del gas come messa a terra di apparecchi elettrici.
3.5 Collegamenti elettrici
Collegamento alla rete elettrica
La caldaia va collegata ad una linea elettrica monofase, 230 Volt-50 Hz .
B
La sicurezza elettrica dell'apparecchio è raggiunta soltanto quando lo stesso è
correttamente collegato ad un efficace impianto di messa a terra eseguito come
previsto dalle vigenti norme di sicurezza. Far verificare da personale professio-
nalmente qualificato l'efficienza e l'adeguatezza dell'impianto di terra, il costrut-
tore non è responsabile per eventuali danni causati dalla mancanza di messa
a terra dell'impianto. Far verificare inoltre che l'impianto elettrico sia adeguato
alla potenza massima assorbita dall'apparecchio, indicata in targhetta dati cal-
daia, accertando in particolare che la sezione dei cavi dell'impianto sia idonea
alla potenza assorbita dall'apparecchio.
La caldaia è precablata e fornita di un connettore posto all'interno del pannello comandi,
predisposto per l'allacciamento a una eventuale centralina elettronica termostatica (vedi
schemi elettrici alla sez. 5.5). É dotata inoltre di un cavo tripolare per l'allacciamento alla
linea elettrica. I collegamenti alla rete devono essere eseguiti con allacciamento fisso e
dotati di un interruttore bipolare i cui contatti abbiano una apertura di almeno 3 mm, in-
terponendo fusibili da 3A max tra caldaia e linea. E' importante rispettare le polarità (LI-
NEA: cavo marrone / NEUTRO: cavo blu / TERRA : cavo giallo-verde) negli
allacciamenti alla linea elettrica.
Accesso alla morsettiera elettrica e ai componenti interni del pannello comandi
Per accedere ai componenti elettrici interni al pannello di comando, seguire la sequenza
di fig. 2. La disposizione dei morsetti per i diversi allacciamenti è riportata negli schemi
elettrici al capitolo dati tecnici.
Legenda
A
Svitare le 2 viti autofilettate che tengono il coperchio della caldaia.
B
Sollevare con una pressione dal basso verso l'alto e togliere il coperchio che è
trattenuto ai fianchi della caldaia con piolini ad incastro.
C
Svitare e togliere le due viti e le due piastrine che tratteggono il pannello co-
mandi.
D
Far ruotare in avanti il pannello comandi.
Gli eventuali elementi sensibili aggiuntivi dei dispositivi di controllo e di sicurezza dell'im-
pianto, sonda di temperatura, pressostato, bulbo di termostati ecc., devono essere ubi-
cati sul tubo di mandata entro 40 cm. dalla parete posteriore del mantello caldaia (vedi
ig. 3).
Legenda
A
Mandata impianto
B
Ritorno impianto
C
40 cm max.
Il tubo di raccordo alla canna fumaria deve avere un diametro non inferiore a quello di
attacco sull'antirefouleur. A partire dall'antirefouleur deve avere un tratto verticale di lun-
ghezza non inferiore a mezzo metro. Per quanto riguarda il dimensionamento e la posa
in opera delle canne fumarie e del tubo di raccordo ad esse, è d'obbligo rispettare le nor-
me vigenti.
La caldaia è di tipo
che interrompe l'alimentazione del gas e blocca il funzionamento dell'apparecchio in
caso di cattivo tiraggio o perturbazione dello scarico dei prodotti della combustione. Il
blocco dell'apparecchio è segnalato a display con il codice
dell'apparecchio avviene automaticamente dopo 20 minuti dal termine della anomalia
che ha causato il problema. In caso di ripetuti interventi del dispositivo contattare perso-
nale qualificato per verificare camino e canna fumaria e rimediare al difetto di evacua-
zione fumi.
B
Questo dispositivo di sicurezza non deve mai essere manomesso o disattivato.
Ogni intervento sul dispositivo o sua sostituzione devono essere effettuati solo
da personale qualificato utilizzando solo ricambi originali del costruttore. E' ne-
cessario eseguire una prova di funzionamento dopo ogni intervento sul dispo-
sitivo.
4. SERVIZIO E MANUTENZIONE
4.1 Regolazioni
Tutte le operazioni di regolazione e trasformazione devono essere effettuate da Perso-
nale qualificato.
L'azienda costruttrice declina ogni responsabilità per danni a cose e/o persone derivanti
dalla manomissione dell'apparecchio da parte di persone non qualificate e non autoriz-
zate.
Regolazione della pressione del gas ai bruciatori
Le caldaie PEGASUS 67 ÷ 107 2S vengono prodotte predisposte per il funzionamento a gas na-
turale o per gas liquido. La prova e la taratura della pressione viene fatta in fabbrica.
Bisognerà però al momento della prima accensione, essendo possibili variazioni di pressioni in re-
te, controllare ed eventualmente regolare la pressione agli ugelli, rispettando i valori riportati in ta-
bella dati tecnici al sez. 5.3.
Le operazioni di regolazione della pressione si effettuano con caldaia in funzione operando sul re-
golatore di pressione presente sulle valvole gas a 2 stadi (vedere fig. 4)
Operazioni preliminari:
1.
Accendere la caldaia e posizionare la manopola del termostato di regolazione al minimo.
2.
Collegare un manometro alla presa di pressione presente sul tubo collettore gas del gruppo
bruciatori (vedere particolare 14 di fig. 14).
3.
Togliere il coperchietto di protezione del regolatore di pressione 4 di fig. 4.
cod. 3540S433 - Rev. 02 - 04/2018
fig. 2 - Accesso alla morsettiera
A
C
B
fig. 3 - Mandata e ritorno
ed è dotata di un dispositivo di sicurezza (termostato fumi)
IT
(rif. cap. 4.4). Il riavvio
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