PROCEDURA CHIRURGICA
L'esecuzione delle procedure e delle tecniche chirurgiche
appropriate è di sola responsabilità del chirurgo e del per-
sonale medico.
INFORMAZIONI
PER IL PAZIENTE
Tutte le procedure chirurgiche presentano dei rischi e
possono essere accompagnate da complicazioni. Il chirurgo
deve spiegare con chiarezza il rapporto beneficio/rischio
della tecnica prevista. Le possibili complicazioni e le avver-
tenze dovranno essere esaminate con il paziente prima della
decisione di procedere all'intervento chirurgico. Il paziente
dovrà essere informato anche della possibilità di interrom-
pere il trattamento in qualsiasi momento.
POSSIBILI COMPLICAZIONI E RISCHI
Dovranno essere discusse con il paziente le complicazioni
correlate ad ogni tipo di procedura chirurgica, che possono
comprendere : infezione, ematoma, accumulo di liquido,
perdita di sensibilità, dolore, rigidità, deformazione o devia-
zione del dito, algodistrofia, sublussazioni, eventuali reazioni
allergiche ai farmaci utilizzati nell'intervento, lesioni dei
nervi, intolleranza del paziente a corpi estranei, cattiva
cicatrizzazione.
MONOUSO
I dispositivi sono monouso. I prodotti espiantati non
devono essere riutilizzati in quanto le procedure di puli-
tura e risterilizzazione non sono in grado di eliminare
con certezza tutti i residui biologici quali sangue, tessuti o
altro materiale organico, che potrebbero contenere germi
patogeni resistenti.
CONFEZIONE
I dispositivi sono forniti sterili, trattati medianti cicli di
sterilizzazione rigorosamente convalidati e controllati. La
sterilità è controllata conformemente alle norme in vigore.
La sterilità del dispositivo è garantita esclusivamente per le
confezioni integre e non danneggiate.
Sono fornite etichette staccabili per garantire la tracciabilità
del prodotto, applicate sull'imballaggio primario.
MODALITÀ D'USO
L'esecuzione delle procedure e delle tecniche chirurgiche
corrette è di responsabilità del chirurgo e del personale
medico. Ogni chirurgo deve valutare l'adeguatezza della
procedura basandosi sulle tecniche attualmente accettate,
secondo un giudizio individuale e l'esperienza di cui
dispone. Di seguito è descritta la procedura di impianto del
dispositivo a livello di un'articolazione IPP. Una volta com-
preso il principio, la sua applicabilità potrà essere estesa senza
difficoltà ad altri siti. Sarà necessario tenere a disposizione
un intensificatore di brillanza.
Il primo perno viene introdotto trasversalmente nell'asse
dell'epifisi di P1, idealmente nel punto centrale dell'asse
di rotazione dell'articolazione. Il secondo perno viene
introdotto utilizzando la guida di perforazione a livello
1.6TB,
della diafisi di P2. Utilizzando la pinza M
ANOTTE
il perno distale dovrà essere piegato a 90°, su entrambi i lati
del dito. Il perno dovrà essere accorciato come indicato sul
foglietto illustrativo. Far scorrere i due steli in plastica sul
perno prossimale, uno su ogni lato del dito. La scelta degli
steli in plastica lunghi verdi o di quelli corti blu dipenderà
dalla lunghezza delle dita del paziente. Gli steli lunghi verdi
sono destinati a dita lunghe. Consentono inoltre di visualiz-
zare l'articolazione su radiografie di profilo.
Quindi "avvitare" la molla sulla parte piegata a 90° del
perno distale come indicato nelle foto. Far avanzare la molla
fino a metà. (È possibile verificare come l'articolazione rea-
gisce alla ligamentotassi tirando le molle). Introdurre quindi
lo stelo di plastica nella molla piegandolo leggermente. A
questo punto è possibile "svitare" la molla per ottenere la
distrazione necessaria. NB : si consiglia di tirare ciascuna